Campobasso, il Comune firma la ‘Carta dei diritti delle donne nello sport’
In mattinata, presso il municipio del capoluogo, le firme anche di diverse accoiazioni e federazioni varie. A dirigere i lavori l’asseoore De Capoa e la consigliera Lembo che hanno messo in evidenza quanto ci sia ancora da “Fare per una completa parità di genere e per il suo superamento culturale” e “L’importanza dello sport come strumento di crescita sociale e culturale”. Ringraziamenti al Comune da Valeria Fedeli, vice presidente del Senato
Campobasso. È stato necessario attendere oltre 30 anni ma alla fine la ‘Carta dei diritti delle donne nello sport’, documento ideato dall’Uisp (Unione italiana sport per tutti) è stata “Finalmente recepita dalla camera dei deputati, che conseguentemente ha sollecitato le istituzioni politiche e sociali ad agire di conseguenza per espletare alla sua attuazione pratica”.
Con questa annotazione l’assessore allo sport del comune di Campobasso, Emma De Capoa, ha aperto la mattinata di lavori a palazzo San Giorgio: proprio l’ente comunale, difatti, è stato il primo firmatario del documento in questione seguito da associazioni ed istituzioni di vario genere.
Ma quali sono i contenuti del documento in questione? La Carta propone una serie di obiettivi che sarebbero dovuti essere stati già raggiunti da tempo: come affermato dalla De Capoa, si tratta della “Presenza delle donne sia nei campi sportivi che negli organi dirigenziali, più formazione e partecipazione all’interno di ogni federazione, poter utilizzare strutture idonee, ecc. Traguardi, purtroppo, non ancora raggiunti appieno”.
A proposito di donne e istituzioni. L’assessore della giunta Battista ha presentato la Carta ad una folta platea di giornalisti, sportive e rappresentanti della società civile, in compagnia di Giuditta Lembo, consigliera regionale di parità. Tra i numerosi ospiti, rappresentanti del Coni, del Lions club, del gruppo sportivo Virtus, del Coisp, del centro documentazione handicap, l’associazione Liberaluna Onlus e gli ‘stati generali delle donne’.
Ecco la sintesi di alcuni dei loro interventi. Per Giovanni Alfano, segretario regionale Coisp (sindacato di polizia), “Relativamente al nostro corpo, non registriamo particolari casi di violenza e comunque abbiamo varie commissioni interne che si riuniscono a cadenza fissa per risolvere eventuali situazioni problematiche. Mi preme tuttavia evidenziare come il nostro sindacato si sia più volte prodigato in iniziative del genere, dai corsi di autodifesa offerti alle ragazze del Pilla nel 2014, ai protocolli d’intesa con vari enti ed associazioni nel 2013 contro la violenza sulle donne, alla formazione che facciamo per sensibilizzare agenti e opinione pubblica a riguardo”.
Maria Grazia La Selva, presidente della onlus ‘Liberaluna’ ha incentrato il suo intervento ribadendo come ‘La Carta mette in evidenza anche il tema della transessualità, argomento molto delicato in una regione come la nostra ma su cui non è possibile tacere. Inutile negare la discriminazione esistente non solo fra uomo e donna ma soprattutto verso chi ha una sessualità altra ed è spesso vittima non solo di emarginazione ma anche di vera e propria violenza fisica o ricatti a sfondo sessuale, anche in ambito sportivo. E ciò riguarda anche le donne, ovviamente”.
Importanti anche i numerosi contributi degli altri partecipanti che hanno messo in luce anche il tema dei diritti delle atlete diversamente abili che spesso hanno difficoltà a reperire impianti adeguati o personale competente.
Spazio inoltre anche a belle testimonianze e ricordi di buone riuscite sportive da parte di tante donne molisane, da Adelina De Soccio, l’atleta molisano in assoluto più decorato dall’alto delle sue 23 medaglie, palmares da far invidia anche a livello nazionale, alle atlete portatrici di handicap quali Paola Giorgetta e Annalisa Pinetti, autrici di importanti imprese.
In chiusura, dopo che l’assessore De Capoa ha letto una lettera di apprezzamento per l’impegno del Comune da parte del vice presidente del Senato, Valeria Fedeli, la consigliera Giuditta Lembo ha ringraziato tutti i partecipanti proprio per “L’importante lavoro di squadra che stiamo mettendo in atto. Solo con gli apporti di scuola e società civile, istituzioni e personalità è possibile garantire un futuro di diritti e libero da discriminazioni di genere alle nuove generazioni”.
G. C.