«Un caffé a chi regala un libro scientifico a una bambina»
«Quando propongo in libreria un libro di scienze per una bambina la risposta è sempre: “No è una femminuccia, non vanno bene i libri di astronomia, scienze, geografia, animali, il mare ecc”. La mia reazione è sempre di grande dolore. Quella bambina potrei essere io, mia figlia, mia nipote. Mi chiedo quanti "regali scientifici" io non abbia ricevuto perchè sono una "femminuccia"».
Filomena Grimaldi nei libri è immersa ogni giorno e questa risposta l’ha ricevuta infinite volte. Alla sua libreria Controvento di Telese Terme ha anche smesso di reagire a risposte del genere, pur non smettendo di proporre libri scientifici nei gruppi di lettura. Lo scrive su Facebook: «Prima provavo a parlare, raccontare, a sostenere il diritto della bambina ad essere stimolata, il diritto di conoscere tutte le cose del mondo, il diritto della bambina di ricevere ogni opportunità, ma la reazione era sempre "no, è una femminuccia". E la cosa più dolorosa è che a dire che alle bambine non si possono regalare i libri scientifici, sono proprio le donne: le madri, le nonne, le sorelle, le zie, le maestre. Per la miseria. Le donne».
Poi è arrivata sua sorella e in libreria è comparso un cartello dal titolo: «Battaglia personale della sorella della libraia». E recita così: «La tutela dei diritti delle donne inizia in libreria. Non priviamo le nostre bambine del diritto a leggere libri scientifici. A tutti quelli che compreranno un libro nella sezione scienze per una bambina offrirò un bel caffè».
La sorella della libraia torna da Londra ogni dicembre per aiutarla nel mese di maggior lavoro e con lei ha assistito più volte alle conversazioni su libri da femmina e libri da maschio. «Ogni anno, dopo l'ennesimo siparietto di cui sopra, ci guardiamo attonite. Lei ha una bambina di 7 anni, mia nipote. Una bambina a cui cerca di dare ogni opportunità, a cui io ho regalato ogni tipo di libro, accolto sempre con grande gioia e curiosità. Il suo preferito è "Il grande libro delle avventure" non esattamente un libro da femmina... ma un libro, semplicemente un libro che mi sembrava bello, e avventuroso. Lo conosciamo a memoria, per tutte le volte che lo abbiamo letto».
È una reazione indignata quella che ha portato al cartello perché il non proporre loro libri scientifici nega oppurtunità di vita e carriera. È una donna italiana quella che guida il Cern di Ginevra ed è una donna italiana quella che più a lungo è rimasta nella spazio. Di Fabiola Gianotti e Samatha Cristoforetti ne servirebbero di più e arrivano anche attraverso i libri letti da bambini. La spoporzione fra maschi e femmine impegnati nelle scienze è ancora alta tanto che l’Unesco ha deciso di istituire la Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza che si celebrerà ogni anno l’11 febbraio. Una strada in salita visto che a Telese ancora non è stato offerto nessun caffè.