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microplastica dalle risaie a New York- Corriere.it

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Le microplastiche e i rifiuti raccolti nei lidi di mezza Italia diventano opere d’arte esposte a Londra, Parigi e New York. L’ idea di comporre mosaici realizzati con i tappi delle bibite, Barbie rotte, e frantumi di plastica, è di Lady Be (nome d’arte di Letizia Lanzarotti), giovane artista contemporanea che a soli 30 anni è già tra le firme più riconosciute ed apprezzate dalla critica internazionale. Cresciuta tra Pavia e le risaie lomelline - anche se ora vive a Roma - Letizia ha già portato i suoi famosi ritratti pop nella Grande Mela e sulla Tour Eiffel. «Ho iniziato a disegnare da bambina, e ho seguito questa forte passione frequentando il liceo artistico e poi l’Accademia delle belle arti. Il motore trainante delle mie opere è l’amore per la natura e l’ambiente». Gandhi, Lady Gaga, Madonna, David Bowie, Coco Chanel, i Beatles. Ma anche papa Francesco, madre Teresa di Calcutta, Einstein e Dante. I protagonisti dei suoi lavori sono volti universalmente conosciuti. «Nel mio primo mosaico di microplastiche ho raffigurato Marilyn Monroe con le sorpresine degli ovetti di cioccolata e i giocattoli rotti che avevo racimolato in un cassetto. Per comporre le sue opere, Lady Be accosta materiali differenti - per l’80% di materiale plastico o gomma - che poi lucida con una resina. Non ci sono pennellate: i colori sono quelli degli oggetti di recupero che diventano volti, occhi, labbra.

«Per un ritratto ci possono volere due settimane, oppure mesi. Dipende molto dai colori che devono essere riprodotti». Tonnellate di pezzi di recupero vengono suddivisi per tonalità e archiviati nel laboratorio dell’artista in scatole trasparenti in modo precisissimo. Arrivano da mercatini, discariche, ma soprattutto dall’ambiente. «La mia ricerca avviene anche sulle spiagge, che tento di salvare dalle microplastiche. Passeggiando in riva al mare trovo di tutto: cavi elettrici, giocattoli rotti, bigodini, tappi. Plastiche di ogni colore, modellate dall’acqua, che diventeranno le tessere dei miei mosaici». Artista ed attivista per l’ambiente e per i diritti delle donne. Un binomio potente. «Collaboro con il Fai e Legambiente e sto seguendo progetti con le scuole: i ragazzi raccolgono il materiale per me, ripulendo l’ambiente, e io in cambio mostro loro durante una lezione, come ciò che hanno recuperato viene trasformato in opera d’arte. Sfrutto la potenza dell’arte: ho capito che è un prezioso strumento per rilanciare alcune tematiche sociali». Molti, infatti, ricorderanno la serie di ritratti di Barbie tumefatte, protagoniste della campagna conto la violenza sulle donne dell’artista pavese.

Il riciclo creativo della plastica, per Letizia Lanzarotti, è un impegno costante: penne, tubetti di dentifricio, bottoni e ogni minuscolo rifiuto, vengono raccolti e archiviati. Da quelle scatole colme di plastica nascono le icone del ‘900 .

Le opere dell’artista pavese, ormai divenute itineranti sono esposte ora a Busto Arsizio, in una personale aperta ai visitatori dal 27 aprile. Oltre una trentina di lavori, tra cui Puliamo il Mondo, dove le tessere del mosaico di plastiche riciclate compongono la figura di una donna che ingerisce il mare, con il Pianeta terra sopra la testa, più alcuni ritratti inediti (fino al 13 giugno).

23 maggio 2021 (modifica il 23 maggio 2021 | 20:25)

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