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La marcia di Giuliana, la donna che cammina per le donne

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

PERUGIA - Duecento chilometri in pellegrinaggio sulla strada dei diritti delle donne. Sulle spalle tutto il peso della solidarietà. “Quella praticata, perché è possibile educare soltanto con l’esempio”, precisa Giuliana Baldinucci, professoressa di matematica in pensione, che a dispetto dei suoi 73 anni si è messa in cammino dalla sua Gubbio verso Roma, per raccogliere fondi in favore dei centri antiviolenza. Giuliana è piena di energia, ma racconta la sua impresa col tono pacato di chi ha insegnato per una vita. Tra strade di campagna e borghi, sui tracciati della Via Francigena e della Via di Francesco, porta nel suo zaino da escursionista una guida dei sentieri, un sacco a pelo e il certificato vaccinale della prima dose anti-Covid. Dentro alle sue scarpe da running ha messo la forza di idee che in 13 giorni, a tappe da 18 chilometri, l’hanno portata dalla provincia di Perugia a Monterotondo, con la meta finale in vista per il fine settimana. 

Professoressa, come è diventata una “donna che cammina per le donne”?

“Ho scoperto il piacere di camminare durante il lockdown. Amo le sfide e ho deciso di dare un significato ai miei passi. Ora chiedo a chi mi segue di dare un contributo all’associazione ‘Libera…mente donna’, che gestisce i centri antiviolenza di Perugia e Terni”.

A chi è diretto il suo messaggio?

“L’appello a donare è rivolto a tutti, ma la mia camminata vuole essere anche una critica nei confronti della politica, che quando parla di donne spende soprattutto parole, ma al momento di finanziare trova sempre qualcos’altro di più importante. Non so se sia un problema di partiti, sicuramente lo è di uomini che decidono. Io, da donna, voglio in primo luogo dimostrare la mia solidarietà alle donne”.

Non c’è solidarietà tra donne?

“Purtroppo sono le prime a essere poco solidali tra loro, a causa di quell’educazione che spinge ognuna di noi ad essere la più bella, più in vista delle altre, in una costante competizione. Spero che le nuove generazioni imparino a non farsi condizionare in scelte di vita che altri non condividono, a tirare dritto senza badare troppo alle critiche”.

E lei ha ricevuto delle critiche nella sua vita e in questa impresa?

“Non me ne sono interessata, sono uno spirito libero, nella vita ho fatto più o meno quello che volevo”.

Lei è stata una professoressa di matematica alle medie e superiori.

“A dispetto di chi adesso dice che le donne non sono portate per le materie scientifiche. Quando ero insegnante, i genitori mi dicevano che le mie allieve erano sempre ‘un po’ femministe’. Ma io con le mie classi parlavo, condividevo le mie emozioni. Anche quando mi sono separata da mio marito sono tornata a scuola e ho spiegato agli studenti perché ero emotivamente provata”.

Cosa ne pensa delle nuove femministe?

“Adesso seguo poco, ma da giovane ero ‘aggressiva’ al punto che mio marito mi diceva:  ‘Mi tratti come il padrone tratta l’operaio’. Magari le donne di oggi fossero un po’ più incisive nel pretendere di affermarsi per le loro qualità. Non credo nelle quote rosa, ma ben vengano, altrimenti ci sarebbero meno donne nei posti che contano. Abbiamo davvero una marcia in più, ma non siamo abituate a sfruttarla. Io vengo da Gubbio, che è anche la ‘Città dei matti’, nell’universo femminile ci vorrebbe un po’ di quella pazzia che aiuta a osare di più”.

Per lei, quale sarà il punto di arrivo di questa battaglia?

“Quando vedremo una donna Presidente della Repubblica, ma come parità vera, non per concessione da parte degli uomini al potere”.

Qual è la situazione dei centri antiviolenza in Umbria?

“Ho saputo che hanno diverse difficoltà. I problemi di liquidità non permettono di sviluppare le attività rivolte ai bambini, necessarie a liberare le mamme e dare loro la possibilità di cercare lavoro”.

L’incontro più significativo durante il cammino?

“Con un bimbo che aveva un fiore in mano e me l’ha donato, un gesto dolcissimo”.

Cosa si sentirebbe di dire a una donna vittima di violenza?

“Usa la forza che hai dentro per liberarti. Una donna ha sempre le risorse per reagire a qualsiasi situazione, ma deve abituarsi a tirarle fuori”.

 

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