Ungheria, perché la legge di Orban sui minori e contenuti gay infiamma (e divide) l'Europa- Corriere.it
Da quando è stata votata e approvata dal parlamento ungherese la legge voluta dal partito del premier Victor Orban che lui definisce «a tutela dei bambini», ovvero quella che vieta la diffusione di contenuti omosessuali ai minori, ha suscitato indignazioni a tutti i livelli e in tutta Europa: dalle manifestazioni a Budapest promosse dai movimenti per i diritti civili fino alla dichiarazione congiunta di 17 capi di Stato e di governo fino alle parole della stessa presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen che ha definito la legge ungherese «una vergogna».Ad infiammare ulteriormente il dibattito ci si è messa poi anche la Uefa, che ha impedito che lo stadio di Monaco di Baviera fosse illuminato con i colori arcobaleno nel giorno della partita Germania-Ungheria durante gli Europei di calcio. Così ora la frattura sulle discriminazioni Lgbt crea un problema diplomatico all'interno del vertice europeo di Bruxelles.
Ma che cosa dice e vieta questa discussa legge ungherese? Innanzitutto bisogna precisare che stiamo parlando di una legge contro la pedofilia voluta dal partito di governo, Fidesz, e da quello di estrema destra, Jobbik da sempre contrari a qualsiasi estensione dei diritti civili e che, quando è stata approvata, il 15 giugno scorso, i partiti di opposizione hanno abbandonato l'Aula: un "Aventino" in segno di protesta e in sostegno della comunità Lgbt+ discriminata dalle nuove regole.
L'ombrello della lotta alla pedofilia
Il dettaglio che non è un dettaglio: i nuovi divieti sono stati inseriti all'interno di una legge «per tutelare i bambini contro la pedofilia», come ci tiene a precisare lo stesso Orban. Con il risultato, però, che la legge finisce per paragonare l'omosessualità e la pedofilia perché parte dal presupposto che per proteggere i minori dagli abusi bisogna tenerli lontani da qualsiasi contenuto o rappresentazione che parli di omossessualità, o che tocchi il tema dell'identità di genere in rapporto al sesso biologico.Così, sempre in nome della tutela dei diritti dei bambini, la legge vieta la pornografia ma, al tempo stesso, anche la rappresentazione di qualsiasi orientamento sessuale diverso da quello eterosessuale.
«Le campagne anti-discriminazione danneggiano lo sviluppo»
Parlando di «contenuti o rappresentazioni» per under 18 si intendono molte e diverse cose: si va dal materiale educativo per le scuole (questo è esplicitamente citato nella legge) ai romanzi, ai racconti fino ai prodotti di intrattenimento, come i film e le serie tv. Non sono consentiti, dunque, nelle scuole, testi o qualsiasi materiale informativo in cui, per esempio, si parli ai ragazzi di «cambio di genere». Perché, come si leggeva nel comunicato di Fidesz che accompagnava la legge quando è stata presentata in aula «i cosiddetti programmi di sensibilizzazione e campagne anti-discriminazione possono danneggiare gravemente il loro sviluppo fisico, mentale e morale».
Film e spot vietati ai minori
Le organizzazioni in difesa dei diritti umani come Amnesty International fanno notare che con la scusa di proteggere si finisce al contrario per censurare e limitare: di fatto diventeranno «non fruibili da minori» o comunque passibili di controllo censorio, per esempio, film come Harry Potter o Billy Elliot o serie tv come Friends dove l'omosessualità non è il tema centrale ma è comunque presente. Per lo stesso motivo non potranno essere diffuse in Ungheria spot pubblicitari come quelli della Coca Cola, di Renault, di Ikea o di Barilla dove sono rappresentate coppie e famiglie arcobaleno. Del resto, pochi mesi fa, il governo ungherese aveva ordinato di stampare un disclaimer sul frontespizio di un libro di favole pubblicato da Labrisz, associazione per i diritti delle donne lesbiche, bisessuali e transessuali, «Il paese delle meraviglie è per tutti»: «Il volume contiene comportamenti non in linea con i ruoli di genere tradizionali», si legge nell'avvertenza governativa. E avvertenze analoghe sono state ordinate su tutti i libri dell'associazione.
Come nella Russia di Putin
Le organizzazioni per i diritti civili che contestano la legge l’hanno paragonata alla legge russa voluta da Putin nel 2013 che vieta la “propaganda gay” tra i minori e hanno spiegato che queste norme vanno contro i diritti di quei minori che si riconoscono omosessuali o hanno consapevolezza che il loro sesso biologico non corrisponde alla loro identità genere.La norma ungherese contro i «contenuti omosessuali ai minori» è in continuità con la politica di Orban sul tema: a dicembre il suo governo aveva voluto un emendamento alla Costituzione che limitava il matrimonio alle coppie formate da uomo e donna e vietava l'adozione alle coppie gay.
Germania-Ungheria, i diritti Lgbt, Orban: le notizie
24 giugno 2021 (modifica il 24 giugno 2021 | 20:00)
© RIPRODUZIONE RISERVATA