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Mattarella da Macron: "Legame unico con Francia". La Lectio: Egoismi nazionali non aiutano

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

"Francia e Italia condividono la visione dell'Unione, del suo futuro e anche del ruolo che deve svolgere la Conferenza sul futuro dell'Europa, per essere protagonista nella comunità internazionale"

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05 luglio 2021"Dal continente europeo, dalla cultura profonda del popolo europeo, sono venuti, in epoca moderna, messaggi fondamentali, che hanno plasmato il vivere dell'umanità. Se la storia diviene sempre più universale - prendendo atto dell'unità del genere umano - non possiamo pensare che a scriverla possano aiutare i canoni obsoleti del "sacro egoismo" delle ottocentesche rivoluzioni nazionali". Lo ha detto Sergio Mattarella nel suo discorso alla Sorbona.

​"Libertà, Eguaglianza, Fraternità recita il motto della Repubblica Francese, a interpretazione di un'aspirazione che avrebbe accomunato i popoli del mondo" ha proseguito il Capo dello Stato. "Ancora, da fucina di guerre mondiali l'Europa, dopo il 1945, ha saputo costruire un'oasi di pace e di cooperazione, contribuendo alla stabilità e allo sviluppo internazionale".

Per il Presidente "il progredire delle buone cause è, abitualmente, lento ed è arduo il cammino per far prevalere i principi del diritto nei rapporti internazionali. Eppure è stato possibile. E, se un rammarico può essere espresso, questo consiste semmai, nell'alternarsi, nel corso dei decenni, di negligenza e di vigore nell'impegno teso ad affermare con tenacia il rispetto dei diritti della persona e delle comunità come principio inviolabile all'interno e all'esterno di ogni singolo Stato membro della comunità internazionale".

Mattarella ha fatto notare che "nel contesto attuale si sente talvolta dire che vi sono visioni diverse - talvolta opposte ma che si pretendono parimenti plausibili - di Europa. Al netto della doverosa disponibilità a comprendere i diversi punti di vista e a rendersi conto della fatica di ogni costruzione, questa tesi rischia di mettere in ombra le autentiche finalità dell'esercizio di unità europea che sono, invece, inequivocabili".

Perché "il patrimonio di valori racchiusi nell'ideale europeistico - ed espressi nella sua esperienza - ha inoltre consentito un ancoraggio sicuro alle democrazie dei Paesi dell'Europa centro-orientale dopo il 1989, inserendole in un contesto multilaterale che ha assicurato, loro, stabilità. Al tempo stesso  accrescendo il valore storico e le prospettive dell'Unione. Si tratta di un capitale che non può essere depauperato né compromesso. Pena la sua dissipazione, può essere solo incrementato".

"L'accrescimento della, comune, condivisa, sovranità europea è l'obiettivo: per esso occorre lavorare. Del resto è espressamente riconosciuta come finalità dai Trattati" ammonisce Mattarella. "La dialettica politica tipica di ciascuna comunità organizzata in Stato non può essere motivo o pretesto per indebolire o porre in discussione i caratteri fondanti dell'Unione. Si tratta di elementi inscindibili fra loro: non vi può essere democrazia senza libertà; libertà senza democrazia; libertà e democrazia senza giustizia sociale che consente il perseguimento della prosperità". 

Recovery: "Non possiamo fallire""L'obiettivo che ci attende è quello di consegnare alla prossima generazione una Europa più coesa, lungimirante e pienamente in grado di far sentire nel mondo la sua voce; e questo dipende anche dal modo con cui ogni singolo Paese metterà in opera i propri piani nazionali. Non possiamo fallire la sfida di trasformare la crisi in motore di un nuovo sviluppo più qualificato e più equo, che rilanci il ruolo dell'Unione Europea come moltiplicatore della propria piattaforma di valori e come vettore di inclusione".

Per il Capo dello Stato "il prezzo della nostra incapacità verrebbe scontato dalle prossime generazioni. Non deve accadere! Non può accadere che si smarrisca una opportunità di crescita collettiva, che renda l'Unione più vicina ai suoi cittadini e più autorevole sul piano internazionale, evitando il rischio di divenire marginale spettatrice degli eventi". 

"I migranti non sono nemici""La politica migratoria rimane un vulnus recato alla coscienza europea. Alla pandemia abbiamo saputo dare una risposta europea, alla crisi economica altrettanto. Alle migrazioni, ovvero al tema che in grande misura oggi interpella i nostri valori, al tema che più di altri mette in gioco la nostra capacità geopolitica e la nostra visione del futuro, non siamo ancora riusciti a dare una risposta adeguata, efficace e comune". 

Mattarella ha spiegato che "i flussi migratori vanno regolati e governati, affinché siano rispettosi delle comunità di accoglienza e dei migranti, cancellando l'odioso traffico che criminali senza scrupoli hanno imbastito sulla loro pelle. La pressione che avvertiamo - in tutto il mondo e non solo alle frontiere d'Europa - è il risultato delle grandi differenze nella distribuzione del benessere tra i continenti, dell'ampia diversità dei tassi demografici, dell'impatto dei cambiamenti climatici; ma è anche il prodotto di decenni di omissioni, conflitti, diseguaglianze. In una frase: del mondo che abbiamo contribuito come europei a plasmare e del quale rechiamo ampia responsabilità".

Mattarella non ha dubbi, "donne, bambini, uomini in fuga, difficilmente possono essere individuati come un nemico. Già all'epoca della Seconda guerra mondiale l'indifferenza, se non la aperta ostilità verso i profughi che bussavano alle frontiere, caratterizzò una stagione che sarebbe stata segnata da crimini efferati, dei quali l'umanità non deve perdere il ricordo". Da lì, ha ricordato, nacque la Dichiarazione dei diritti dell'uomo, con validità universale. "Essa chiede a tutti i protagonisti della vita internazionale di rispettarli e, prima di essere rigorosi nel reclamarne il rispetto da parte degli altri Stati, di onorarne per primi i principi, a partire dai diritti umani dei migranti".

Dotarsi di una politica dell'immigrazione e dell'asilo all'altezza dei valori che sono alla base del progetto di integrazione europea costituisce per il Capo dello Stato "un obiettivo primario per la stabilità e la coesione stessa dell'Unione oltre che per poterci confrontare con i Paesi della regione in maniera credibile. Se vogliamo che questa nostra Europa continui ad assicurare prosperità e benessere - ha esortato Mattarella - dobbiamo provvederci di una strategia dell'accoglienza - sostenibile ma concreta - in sintonia con le complesse sfide dell'oggi".

Mattarella è stato chiaro: "Abbiamo bisogno di una politica dell'immigrazione che proietti stabilità intorno a noi, che contribuisca a riassorbire le tensioni e a dare una spinta allo sviluppo dei nostri vicini, in particolare per quanto riguarda il Continente africano, che già da tempo dovrebbe essere considerato - prima di ogni altra considerazione - un partner per l'Unione. In questo senso, la gestione delle migrazioni deve divenire parte integrante dell'azione esterna dell'Unione".

L'incontro con Macron in mattinata"La Francia accoglie un amico e una grande personalità": così il presidente francese Emmanuel Macron, ha accolto all'Eliseo il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, con cui "c'è stato un pieno coordinamento sulla solidarietà europea", ha aggiunto, ricordando che "l'anno scorso, in particolare dall'estate 2020 abbiamo avuto insieme una volontà forte di costruire un'ambizione europea condivisa" e "abbiamo poi deciso di procedere con il Trattato bilaterale di cooperazione rafforzata, il trattato del Quirinale, che permetterà di consolidare la nostra relazione".

"Come mio primo viaggio all'estero sono lieto che si tratti della visita di Stato in Francia, perché la Francia e l'Italia condividono un legame che più volte anche io ho definito unico, che si basa su valori condivisi, su storia comune, su visioni condivise" sono state invece le parole di Mattarella, il quale ha spiegato che "tutto questo crea un legame davvero unico, che si aggiunge poi ad alcune condizioni politiche: siamo Paesi fondatori dell'Unione europea, Paesi fondatori della Nato, siamo legati da una quantità di vincoli. Ma quello che lega queste società è talmente forte che costituisce la base di tutti i nostri legami". 

Il programma del viaggio in FranciaAl suo arrivo a Parigi, il presidente Mattarella ha visitato il Musée National de la Céramique de Sèvres, accompagnato dalla ministra della transizione ecologica, Barbara Pompili. Successivamente il capo dello Stato ha incontrato Giorgio Armani che si trova a Parigi per la settimana dedicata all'alta moda.

Questa mattina mattina, dopo la cerimonia ufficiale di benvenuto all'Hôtel des Invalides, Mattarella è stato ricevuto al Palais de l'Elysée dal presidente Macron. Il presidente Mattarella ha incontrato, quindi, il Presidente dell'Assemblée Nationale, Richard Ferrand.

Dopo la Lectio Magistralis all'Université La Sorbonne, la giornata termina al Palais de l'Elysée con il Pranzo di Stato.

Domani, martedì 6 luglio, Mattarella avrà un colloquio con la Direttrice Generale dell'Unesco, Audrey Azoulay. Al termine dei colloqui, il presidente Mattarella renderà omaggio al Monumento del Milite Ignoto all'Arc de Triomphe. All'Hôtel de Ville incontrerà il Sindaco di Parigi, Anne Hidalgo e, successivamente, sarà ospite a colazione del Primo Ministro, Jean Castex all'Hôtel de Matignon. Nel pomeriggio, l'ultimo impegno ufficiale della visita di Stato, l'incontro con il Presidente del Sénat, Gérard Larcher.

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