Con Repubblica per costruire il futuro dei nuovi diritti
Per l’Italia che riparte il timone sono i diritti e l’orizzonte è quello dell’innovazione. Ecco perché il diritto al futuro è il tema dei quattro giorni di eventi di Repubblica delle Idee che iniziano oggi a Bologna per accompagnare i lettori in un percorso fra le sfide che incombono su tutti noi. Per l’Italia che esce dal drammatico tunnel della pandemia, con il bilancio di vittime e danni peggiore dalla fine della Seconda guerra mondiale, ciò che si impone è la voglia di ricominciare.
Assieme allo slancio verso la ricostruzione e la forza della vita più forte di ogni dolore. Ma per farcela serve il coraggio di osare, ovvero voler superare quegli ostacoli che da troppo tempo frenano lo sviluppo — non solo economico — della nostra comunità nazionale.
È l’agenda stessa degli eventi delle prossime 96 ore, fra il Teatro Comunale e Piazza Maggiore di Bologna sempre accessibili in diretta digitale, a spiegare di cosa si tratta. Una scuola capace di formare le nuove generazioni per consentir loro di affrontare la competizione globale su ogni fronte della conoscenza. Un’Italia dove più diritti vengono protetti e garantiti — dalle donne ai giovani, dalle persone Lgbt agli anziani, dagli immigranti ai portatori di handicap — grazie a una maggiore consapevolezza dei doveri collettivi su cui è basata la Costituzione repubblicana.
Un’Europa più unita e integrata nel perseguire una crescita sostenibile, salda nella fedeltà ai valori di libertà che distinguono l’Occidente, capace di rispettare l’ambiente e battere le diseguaglianze. La rivoluzione verde per proteggere i cittadini dai cambiamenti climatici, sostenere aziende e famiglie nell’uso delle energie rinnovabili e preparare gli studenti ad un rapporto di reciproco rispetto con il nostro Pianeta. Un mercato con più diritti per i consumatori, fisici e digitali, su ogni piattaforma, così come con più garanzie per ogni tipo di lavoratori il cui futuro dipende dalla capacità di riqualificarsi. Una realtà cyber dove i singoli vengano garantiti dallo Stato di diritto proprio come avviene nella dimensione fisica della nostra esistenza.
La frontiera dell’Intelligenza artificiale per aiutarci a moltiplicare la conoscenza basandoci sul rispetto per lo studio, l’approfondimento, la capacità di guardare oltre ogni collina. L’integrazione di più identità per trasformare l’Italia in una palestra di valori e in un palcoscenico di umanità capace di racchiudere ed esprimere un mondo in continua trasformazione. Il tutto immerso nel duello strategico globale fra la comunità delle democrazie, guidata dall’America di Joe Biden, e il fronte delle autocrazie nel quale spicca la Cina di Xi Jinping. Con l’Italia di Mario Draghi protagonista in Europa e nel Mediterraneo della definizione di un interesse nazionale capace di essere al passo con le trasformazioni del XXI secolo, dalle sabbia del Sahel ai sentieri della Via della Seta fino alle coste dell’Oceano Atlantico.
Ciò che spinge l’Italia a osare su tali e tanti fronti è il fattore entusiasmo, ovvero la passione per costruire e innovare che ha le radici del Rinascimento, si rispecchia nella creatività dei nostri inventori di ogni epoca e si nutre dei cori per gli Azzurri protagonisti degli Europei che rimbalzano da una piazza all’altra dello Stivale. A quasi un quarto del cammino nel nuovo secolo, ci affacciamo su un futuro da costruire. E per riuscirci abbiamo innanzitutto bisogno di idee capaci di sfidare l’immaginazione, lacerare i tabù e stimolare l’ingegno. Per questo ci vediamo a Bologna